Gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile

Sconfiggere la povertà

Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo.

Gli indici di povertà estrema si sono ridotti di più della metà dal 1990. Nonostante si tratti di un risultato notevole, nelle zone in via di sviluppo una persona su cinque vive ancora con meno di 1,25 dollari al giorno e ci sono molti milioni di persone che ogni giorno guadagnano poco più di tale somma. A ciò si aggiunge che molte persone sono a rischio di ricadere nella povertà.
La povertà va ben oltre la sola mancanza di guadagno e di risorse per assicurarsi  da vivere in maniera sostenibile. Tra le sue manifestazioni c’è la fame e la malnutrizione, l’accesso limitato all’istruzione e agli altri servizi di base, la discriminazione e l’esclusione sociale, così come la mancanza di partecipazione nei processi decisionali. La crescita economica deve essere inclusiva, allo scopo di creare posti di lavoro sostenibili e di promuovere l’uguaglianza.

1.1 Entro il 2030, sradicare la povertà estrema per tutte le persone in tutto il mondo, attualmente misurata come persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno

1.2 Entro il 2030, ridurre almeno della metà la percentuale di uomini, donne e bambini di tutte le età che vivono in povertà in tutte le sue forme secondo le definizioni nazionali

1.3 Implementare sistemi e misure di protezione sociale adeguati a livello nazionale per tutti, compresi i livelli minimi, ed entro il 2030 raggiungere una copertura sostanziale dei poveri e delle persone vulnerabili

1.4 Entro il 2030, garantire che tutti gli uomini e le donne, in particolare i poveri e le persone vulnerabili, abbiano pari diritti alle risorse economiche, nonché all’accesso ai servizi di base, alla proprietà e al controllo sulla terra e su altre forme di proprietà, eredità, risorse naturali, nuove tecnologie e servizi finanziari adeguati, compresa la micro-finanza

1.5 Entro il 2030, rafforzare la resilienza dei poveri e di coloro che si trovano in situazioni vulnerabili e ridurre la loro esposizione e vulnerabilità agli eventi estremi legati al clima e ad altri shock e disastri economici, sociali e ambientali

1.a Garantire una significativa mobilitazione di risorse da una varietà di fonti, anche attraverso una maggiore cooperazione allo sviluppo, al fine di fornire mezzi adeguati e prevedibili ai Paesi in via di sviluppo, in particolare ai Paesi meno sviluppati, per attuare programmi e politiche per porre fine alla povertà in tutte le sue forme

1.b Creare solidi quadri politici a livello nazionale, regionale e internazionale, basati su strategie di sviluppo a favore dei poveri e sensibili al genere, per sostenere investimenti accelerati nelle azioni di sradicamento della povertà

1.1.1 Proporzione della popolazione al di sotto della soglia di povertà internazionale, per sesso, età, condizione lavorativa e posizione geografica (urbana/rurale)

1.2.1 Proporzione della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà nazionale, per sesso ed età

1.2.2 Proporzione di uomini, donne e bambini di tutte le età che vivono in povertà in tutte le sue forme secondo le definizioni nazionali

1.3.1 Proporzione della popolazione coperta da piani/sistemi di protezione sociale, per sesso, distinguendo bambini, disoccupati, anziani, persone con disabilità, donne incinte, neonati, vittime di infortuni sul lavoro, poveri e persone vulnerabili

1.4.1 Proporzione della popolazione che vive in famiglie con accesso ai servizi di base

1.4.2 Proporzione della popolazione adulta totale con diritti di possesso sicuri sulla terra, con documentazione legalmente riconosciuta e che percepisce i propri diritti sulla terra come sicuri, per sesso e tipo di possesso

1.5.1 Numero di morti, dispersi e persone colpite da catastrofi ogni 100.000 persone

1.5.2 Perdite economiche dirette dovute a catastrofi in relazione al prodotto interno lordo (PIL) globale

1.5.3 Numero di Paesi con strategie nazionali e locali di riduzione del rischio di catastrofi

1.5.4 Proporzione di governi locali che adottano e implementano strategie locali di riduzione del rischio di catastrofi in linea con le strategie nazionali di riduzione del rischio di catastrofi

1.a.1 Sovvenzioni totali di assistenza ufficiale allo sviluppo da parte di tutti i donatori che si concentrano sulla riduzione della povertà come quota del reddito nazionale lordo del paese destinatario

1.a.2 Proporzione della spesa pubblica totale per servizi essenziali (istruzione, sanità e protezione sociale)

1.b.1 Spesa sociale pubblica a favore dei poveri

Sconfiggere la fame

Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile.

È giunto il momento di ri-considerare come coltiviamo, condividiamo e consumiamo il cibo.
Se gestite bene, l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca possono offrire cibo nutriente per tutti e generare redditi adeguati, sostenendo uno sviluppo rurale centrato sulle persone e  proteggendo l’ambiente allo stesso tempo.
Tuttavia, al giorno d’oggi, i nostri suoli, fiumi, oceani, foreste e la nostra biodiversità si stanno degradando rapidamente. Il cambio climatico sta esercitando pressioni crescenti sulle risorse dalle quali dipendiamo, aumentando i rischi associati a disastri ambientali come siccità e alluvioni. Molte donne delle zone rurali non sono più in grado di sostenersi con i proventi ricavati dalle loro terre, e sono quindi obbligate a trasferirsi in città alla ricerca di opportunità.
E’ necessario un cambiamento profondo nel sistema mondiale agricolo e alimentare se vogliamo nutrire 795 milioni di persone che oggi soffrono la fame e gli altri 2 miliardi di persone che abiteranno il nostro pianeta nel 2050.
Il settore alimentare e quello agricolo offrono soluzioni chiave per lo sviluppo, e sono vitali per l’eliminazione della fame e della povertà.

2.1 Entro il 2030, porre fine alla fame e garantire a tutte le persone, in particolare ai poveri e alle persone in situazioni vulnerabili, compresi i neonati, l’accesso a cibo sicuro, nutriente e sufficiente tutto l’anno

2.2 Entro il 2030, porre fine a tutte le forme di malnutrizione, compreso il raggiungimento, entro il 2025, degli obiettivi concordati a livello internazionale sull’arresto della crescita e il deperimento nei bambini sotto i 5 anni di età, e affrontare i bisogni nutrizionali delle ragazze adolescenti, delle donne in gravidanza e in allattamento e degli anziani

2.3 Entro il 2030, raddoppiare la produttività agricola e i redditi dei produttori alimentari su piccola scala, in particolare delle donne, delle popolazioni indigene, degli agricoltori a conduzione familiare, dei pastori e dei pescatori, anche attraverso un accesso sicuro ed equo alla terra, ad altre risorse e input produttivi, alla conoscenza e ai servizi finanziari, mercati e opportunità di creazione di valore aggiunto e occupazione non agricola

2.4 Entro il 2030, garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e implementare pratiche agricole resilienti che aumentino la produttività e la produzione, che aiutino a preservare gli ecosistemi, che rafforzino la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, alle condizioni meteorologiche estreme, alla siccità, alle inondazioni e ad altri disastri e che migliorino progressivamente il territorio e il suolo qualità

2.5 Entro il 2020, mantenere la diversità genetica dei semi, delle piante coltivate, degli animali d’allevamento e domestici e delle specie selvatiche ad essi correlate, anche attraverso banche di semi e piante ben gestite e diversificate a livello nazionale, regionale e internazionale, e promuovere l’accesso ad un’equa condivisione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche e delle conoscenze tradizionali associate, come concordato a livello internazionale

2.a Aumentare gli investimenti, anche attraverso una cooperazione internazionale rafforzata, nelle infrastrutture rurali, nella ricerca agricola e nei servizi di divulgazione, nello sviluppo tecnologico e nelle banche genetiche di piante e bestiame, al fine di migliorare la capacità produttiva agricola nei Paesi in via di sviluppo, in particolare nei Paesi meno sviluppati

2.b Correggere e prevenire restrizioni commerciali e distorsioni nei mercati agricoli mondiali, anche attraverso la parallela eliminazione di tutte le forme di sussidi alle esportazioni agricole e di tutte le misure di esportazione con effetto equivalente, in conformità con il mandato del Doha Development Round

2.c Adottare misure per garantire il corretto funzionamento dei mercati delle materie prime alimentari e dei loro derivati e facilitare l’accesso tempestivo alle informazioni di mercato, comprese quelle sulle riserve alimentari, al fine di contribuire a limitare l’estrema volatilità dei prezzi alimentari

2.1.1 Prevalenza della sottoalimentazione

2.1.2 Prevalenza dell’insicurezza alimentare moderata o grave nella popolazione, sulla base della Food Insecurity Experience Scale (FIES)

2.2.1 Prevalenza dell’arresto della crescita (altezza per età <-2 deviazione standard dalla mediana degli standard di crescita infantile dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)) tra i bambini di età inferiore a 5 anni

2.2.2 Prevalenza della malnutrizione (peso per altezza >+2 o <-2 deviazione standard dalla mediana degli standard di crescita infantile dell’OMS) tra i bambini di età inferiore a 5 anni, per tipologia (deperimento e sovrappeso)

2.2.3 Prevalenza dell’anemia nelle donne di età compresa tra 15 e 49 anni, per stato di gravidanza (percentuale)

2.3.1 Volume di produzione per unità di lavoro per classi dimensionali di impresa agricola/pastorale/silvicola

2.3.2 Reddito medio dei produttori alimentari su piccola scala, per sesso e status indigeno

2.4.1 Percentuale di superficie agricola destinata ad agricoltura produttiva e sostenibile

2.5.1 Numero di risorse genetiche vegetali e animali per l’alimentazione e l’agricoltura protette in strutture di conservazione a medio o lungo termine

2.5.2 Proporzione di razze locali classificate come a rischio, non a rischio o con un livello di rischio di estinzione sconosciuto

2.a.1 L’indice di orientamento all’agricoltura della spesa pubblica

2.a.2 Flussi ufficiali totali (aiuto pubblico allo sviluppo più altri flussi ufficiali) verso il settore agricolo

2.b.1 Sussidi alle esportazioni agricole

2.c.1 Indicatore di anomalie dei prezzi degli alimenti

Salute e benessere

Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età.

Per raggiungere lo sviluppo sostenibile è fondamentale garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età. Sono stati fatti grandi progressi per quanto riguarda l’aumento dell’aspettativa di vita e la riduzione di alcune delle cause di morte più comuni legate alla mortalità infantile e materna. Sono stati compiuti  significativi progressi nell’accesso all’acqua pulita e all’igiene, nella riduzione della malaria, della tubercolosi, della poliomielite e della diffusione dell’HIV/AIDS. Nonostante ciò, sono necessari molti altri sforzi per sradicare completamente un’ampia varietà di malattie e affrontare numerose e diverse questioni relative alla salute, siano esse recenti o persistenti nel tempo.

3.1 Entro il 2030, ridurre il tasso di mortalità materna globale a meno di 70 ogni 100.000 nati vivi

3.2 Entro il 2030, porre fine alle morti prevenibili di neonati e bambini sotto i 5 anni di età, con tutti i Paesi che mirano a ridurre la mortalità neonatale almeno a 12 su 1.000 nati vivi e la mortalità sotto i 5 anni ad almeno 25 su 1.000 nati vivi

3.3 Entro il 2030, porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali trascurate e combattere l’epatite, le malattie trasmesse dall’acqua e altre malattie trasmissibili

3.4 Entro il 2030, ridurre di un terzo la mortalità prematura dovuta a malattie non trasmissibili attraverso la prevenzione e il trattamento e promuovere la salute e il benessere mentale

3.5 Rafforzare la prevenzione e il trattamento dell’abuso di sostanze, compreso l’abuso di stupefacenti e l’uso dannoso di alcol

3.6 Entro il 2020, dimezzare il numero di morti e feriti a livello mondiale dovuti a incidenti stradali

3.7 Entro il 2030, garantire l’accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, compresa la pianificazione familiare, l’informazione e l’educazione, e l’integrazione della salute riproduttiva nelle strategie e nei programmi nazionali

3.8 Raggiungere una copertura sanitaria universale, compresa la protezione dai rischi finanziari, l’accesso a servizi sanitari essenziali di qualità e l’accesso a farmaci e vaccini essenziali sicuri, efficaci, di qualità e convenienti per tutti

3.9 Entro il 2030, ridurre sostanzialmente il numero di morti e malattie dovute a sostanze chimiche pericolose e all’inquinamento e contaminazione dell’aria, dell’acqua e del suolo

3.a Rafforzare l’attuazione della Convenzione quadro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul controllo del tabacco in tutti i Paesi, a seconda dei casi

3.b Sostenere la ricerca e lo sviluppo di vaccini e medicinali per le malattie trasmissibili e non trasmissibili che colpiscono principalmente i Paesi in via di sviluppo, fornire accesso a medicinali e vaccini essenziali a prezzi accessibili, in conformità con la Dichiarazione di Doha sull’accordo TRIPS e la salute pubblica, che afferma il diritto dei Paesi in via di sviluppo a sfruttare appieno le disposizioni dell’Accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio in materia di flessibilità per proteggere la salute pubblica e, in particolare, a garantire l’accesso ai medicinali per tutti

3.c Aumentare sostanzialmente i finanziamenti sanitari e il reclutamento, lo sviluppo, la formazione e il mantenimento del personale sanitario nei Paesi in via di sviluppo, in particolare nei Paesi meno sviluppati e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo

3.d Rafforzare la capacità di tutti i Paesi, in particolare dei Paesi in via di sviluppo, di allerta precoce, riduzione del rischio e gestione dei rischi sanitari nazionali e globali

3.1.1 Tasso di mortalità materna

3.1.2 Proporzione di nascite assistite da personale sanitario qualificato

3.2.1 Tasso di mortalità sotto i cinque anni

3.2.2 Tasso di mortalità neonatale

3.3.1 Numero di nuove infezioni da HIV per 1.000 abitanti non infetti, per sesso, età e popolazioni chiave

3.3.2 Incidenza della tubercolosi per 1.000 abitanti

3.3.3 Incidenza della malaria per 1.000 abitanti

3.3.4 Incidenza dell’epatite B per 100.000 abitanti

3.3.5 Numero di persone che necessitano di interventi contro le malattie tropicali trascurate

3.4.1 Tasso di mortalità attribuita a malattie cardiovascolari, cancro, diabete o malattie respiratorie croniche

3.4.2 Tasso di mortalità per suicidio

3.5.1 Copertura degli interventi terapeutici (servizi farmacologici, psicosociali, riabilitativi e post-terapia) per i disturbi da uso di sostanze

3.5.2 Consumo pro capite di alcol (di età pari o superiore a 15 anni) in un anno solare in litri di alcol puro

3.6.1 Tasso di mortalità per incidenti stradali

3.7.1 Proporzione di donne in età riproduttiva (15-49 anni) il cui bisogno di pianificazione familiare è soddisfatto con metodi moderni

3.7.2 Tasso di natalità tra le adolescenti (10-14 anni; 15-19 anni) per 1.000 donne in quella fascia di età

3.8.1 Copertura dei servizi sanitari essenziali

3.8.2 Proporzione della popolazione con grandi spese familiari per la salute come quota della spesa o del reddito totale delle famiglie

3.9.1 Tasso di mortalità attribuito all’inquinamento atmosferico domestico e ambientale

3.9.2 Tasso di mortalità attribuito ad acqua non sicura, servizi igienico-sanitari non sicuri e mancanza di igiene (esposizione a servizi non sicuri di acqua, servizi igienico-sanitari e igiene per tutti (WASH))

3.9.3 Tasso di mortalità attribuito ad avvelenamento non intenzionale

3.a.1 Prevalenza standardizzata per età dell’attuale consumo di tabacco tra le persone di età pari o superiore a 15 anni

3.b.1 Proporzione della popolazione target coperta da tutti i vaccini inclusi nel programma nazionale

3.b.2 Totale netto dell’aiuto pubblico allo sviluppo alla ricerca medica e ai settori sanitari di base

3.b.3 Proporzione di strutture sanitarie che dispongono di un insieme di farmaci essenziali pertinenti disponibili e accessibili in modo sostenibile

3.c.1 Densità e distribuzione degli operatori sanitari

3.d.1 Capacità del Regolamento sanitario internazionale (RSI) e preparazione alle emergenze sanitarie

3.d.2 Percentuale di infezioni del sangue dovute a organismi selezionati resistenti agli antimicrobici

Istruzione di qualità

Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti.

Un’istruzione di qualità è la base per migliorare la vita delle persone e raggiungere lo sviluppo sostenibile. Si sono ottenuti risultati importanti per quanto riguarda l’incremento dell’accesso all’istruzione a tutti i livelli e l’incremento dei livelli di iscrizione nelle scuole, soprattutto per donne e ragazze. Il livello base di alfabetizzazione è migliorato in maniera significativa, ma è necessario raddoppiare gli sforzi per ottenere risultati ancora migliori verso il raggiungimento degli obiettivi per l’istruzione universale. Per esempio, a livello mondiale è stata raggiunta l’uguaglianza tra bambine e bambini nell’istruzione primaria, ma pochi paesi hanno raggiunto questo risultato a tutti i livelli educativi.

4.1 Entro il 2030, garantire che tutte le ragazze e i ragazzi completino un’istruzione primaria e secondaria gratuita, equa e di qualità che porti a risultati di apprendimento pertinenti ed efficaci

4.2 Entro il 2030, garantire che tutte le ragazze e i ragazzi abbiano accesso a servizi di qualità per lo sviluppo della prima infanzia, l’assistenza e l’istruzione pre-primaria in modo che siano pronti per l’istruzione primaria

4.3 Entro il 2030, garantire parità di accesso per tutte le donne e gli uomini all’istruzione tecnica, professionale e terziaria a prezzi accessibili e di qualità, compresa l’università

4.4 Entro il 2030, aumentare sostanzialmente il numero di giovani e adulti dotati di competenze rilevanti, comprese competenze tecniche e professionali, per l’occupazione, il lavoro dignitoso e l’imprenditorialità

4.5 Entro il 2030, eliminare le disparità di genere nell’istruzione e garantire parità di accesso a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale per le persone vulnerabili, comprese le persone con disabilità, le popolazioni indigene e i bambini in situazioni vulnerabili

4.6 Entro il 2030, garantire che tutti i giovani e una parte sostanziale di adulti, sia uomini che donne, raggiungano l’alfabetizzazione e l’abilità di calcolo

4.7 Entro il 2030, garantire che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile, anche attraverso l’educazione allo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e non violenza, cittadinanza globale e apprezzamento della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile

4.a Costruire e migliorare strutture educative sensibili ai bambini, alla disabilità e al genere e fornire ambienti di apprendimento sicuri, non violenti, inclusivi ed efficaci per tutti

4.b Entro il 2020, espandere sostanzialmente a livello globale il numero di borse di studio disponibili ai Paesi in via di sviluppo, in particolare ai Paesi meno sviluppati, ai piccoli Stati insulari in via di sviluppo e ai Paesi africani, per l’iscrizione all’istruzione superiore, compresa la formazione professionale e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, programmi tecnici, ingegneristici e scientifici, nei Paesi sviluppati e in altri Paesi in via di sviluppo

4.c Entro il 2030, aumentare sostanzialmente l’offerta di insegnanti qualificati, anche attraverso la cooperazione internazionale per la formazione degli insegnanti nei Paesi in via di sviluppo, in particolare nei Paesi meno sviluppati e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo

4.1.1 Proporzione di bambini e adolescenti: (a) nelle classi 2/3; (b) alla fine dell’istruzione primaria; e (c) al termine dell’istruzione secondaria inferiore raggiungere almeno un livello minimo di competenza in (i) lettura e (ii) matematica, per sesso

4.1.2 Tasso di completamento (istruzione primaria, istruzione secondaria inferiore, istruzione secondaria superiore)

4.2.1 Proporzione di bambini sotto i 5 anni che sono sulla buona strada dal punto di vista dello sviluppo in termini di salute, apprendimento e benessere psicosociale, per sesso

4.2.2 Tasso di partecipazione all’apprendimento organizzato (un anno prima dell’età ufficiale di ingresso nella scuola primaria), per sesso

4.3.1 Tasso di partecipazione di giovani e adulti all’istruzione e alla formazione formale e non formale nei 12 mesi precedenti, per sesso

4.4.1 Proporzione di giovani e adulti con competenze in tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), per tipo di competenza

4.5.1 Indici di parità (femminile/maschile, rurale/urbano, tasso di ricchezza più basso/più alto e altri come lo stato di disabilità, le popolazioni indigene e le persone colpite da conflitti, non appena i dati diventano disponibili) per tutti gli indicatori di istruzione presenti in questo elenco che possono essere disaggregati

4.6.1 Proporzione della popolazione in una data fascia di età che raggiunge almeno un livello fisso di competenza nelle competenze funzionali (a) alfabetica e (b) matematica, per sesso

4.7.1 Misura in cui (i) l’educazione alla cittadinanza globale e (ii) l’educazione allo sviluppo sostenibile, compresi l’uguaglianza di genere e i diritti umani, sono integrati a tutti i livelli in: (a) politiche educative nazionali, (b) programmi di studio, (c) formazione degli insegnanti e (d) valutazione degli studenti

4.a.1 Proporzione delle scuole che offrono servizi di base, per tipologia di servizio

4.b.1 Volume dei flussi di aiuto pubblico allo sviluppo per borse di studio per settore e tipologia di studio

4.c.1 Proporzione di insegnanti con le qualifiche minime richieste, per livello di istruzione

Parità di genere

Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze.

Mentre il mondo ha fatto progressi nella parità di genere e nell’emancipazione delle donne attraverso gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (tra cui la parità di accesso all’istruzione primaria per ragazzi e ragazze), donne e ragazze continuano a subire discriminazioni e violenze in ogni parte del mondo.
La parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace.
Garantire alle donne e alle ragazze parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso, così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici, promuoverà economie sostenibili, di cui potranno beneficiare le società e l’umanità intera.

5.1 Porre fine a tutte le forme di discriminazione contro tutte le donne e le ragazze ovunque

5.2 Eliminare tutte le forme di violenza contro tutte le donne e le ragazze nella sfera pubblica e privata, compresi la tratta e lo sfruttamento sessuale e di altro tipo

5.3 Eliminare tutte le pratiche dannose, come i matrimoni infantili, precoci e forzati e le mutilazioni genitali femminili

5.4 Riconoscere e valorizzare l’assistenza non retribuita e il lavoro domestico attraverso la fornitura di servizi pubblici, infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione della responsabilità condivisa all’interno del nucleo domestico e della famiglia, come appropriato a livello nazionale

5.5 Garantire la piena ed effettiva partecipazione delle donne e pari opportunità di leadership a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica

5.6 Garantire l’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti riproduttivi come concordato in conformità con il Programma d’azione della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo e la Piattaforma d’azione di Pechino e i documenti finali delle loro conferenze di revisione

5.a Intraprendere riforme per dare alle donne pari diritti alle risorse economiche, così come l’accesso alla proprietà e al controllo sulla terra e su altre forme di proprietà, servizi finanziari, eredità e risorse naturali, in conformità con le leggi nazionali

5.b Potenziare l’uso delle tecnologie abilitanti, in particolare delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, per promuovere l’emancipazione delle donne

5.c Adottare e rafforzare politiche valide e leggi applicabili per la promozione dell’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e ragazze a tutti i livelli

5.1.1 Se esistano o meno quadri giuridici per promuovere, applicare e monitorare l’uguaglianza e la non discriminazione sulla base del sesso

5.2.1 Proporzione di donne e ragazze con partner di età pari o superiore a 15 anni soggette a violenza fisica, sessuale o psicologica da parte di un attuale o ex partner negli ultimi 12 mesi, per forma di violenza e per età

5.2.2 Proporzione di donne e ragazze di età pari o superiore a 15 anni vittime di violenza sessuale da parte di persone diverse dal partner negli ultimi 12 mesi, per età e luogo in cui si è verificata

5.3.1 Proporzione di donne di età compresa tra 20 e 24 anni sposate o conviventi prima dei 15 anni e prima dei 18 anni

5.3.2 Proporzione di ragazze e donne di età compresa tra 15 e 49 anni che hanno subito mutilazioni/escissioni dei genitali femminili, per età

5.4.1 Proporzione del tempo dedicato al lavoro domestico e di cura non retribuito, per sesso, età e luogo

5.5.1 Percentuale di seggi occupati da donne nei parlamenti nazionali e nei governi locali

5.5.2 Proporzione di donne in posizioni manageriali

5.6.1 Proporzione di donne di età compresa tra 15 e 49 anni che prendono decisioni informate in merito ai rapporti sessuali, all’uso di contraccettivi e all’assistenza sanitaria riproduttiva

5.6.2 Numero di Paesi con leggi e regolamenti che garantiscono alle donne di età compresa tra 15 e 49 anni l’accesso all’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, all’informazione e all’istruzione

5.a.1 (a) Proporzione della popolazione agricola totale con proprietà o diritti garantiti su terreni agricoli, per sesso; e (b) quota di donne tra i proprietari o titolari di diritti di terreni agricoli, per tipo di possesso

5.a.2 Proporzione di Paesi in cui il quadro giuridico (compreso il diritto consuetudinario) garantisce pari diritti delle donne alla proprietà e/o al controllo della terra

5.b.1 Proporzione di individui che possiedono un telefono cellulare, per sesso

5.c.1 Proporzione di Paesi dotati di sistemi per monitorare ed effettuare stanziamenti pubblici per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne

Acqua pulita e servizi igienico-sanitari

Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie.

Acqua accessibile e pulita è un aspetto essenziale del mondo in cui vogliamo vivere. Il nostro pianeta possiede sufficiente acqua potabile per raggiungere questo obiettivo. Ma a causa di infrastrutture scadenti o cattiva gestione economica, ogni anno milioni di persone, di cui la gran parte bambini, muoiono per malattie dovute ad approvvigionamento d’acqua, servizi sanitari e livelli d’igiene inadeguati.
La carenza e la scarsa qualità dell’acqua, assieme a sistemi sanitari inadeguati, hanno un impatto negativo sulla sicurezza alimentare, sulle scelta dei mezzi di sostentamento e sulle opportunità di istruzione per le famiglie povere di tutto il mondo. La siccità colpisce alcuni dei paesi più poveri del mondo, aggravando fame e malnutrizione.
Entro il 2050 è probabile che almeno una persona su quattro sia colpita da carenza duratura o ricorrente di acqua potabile.

6.1 Entro il 2030, raggiungere un accesso universale ed equo all’acqua potabile sicura ed economica per tutti

6.2 Entro il 2030, raggiungere l’accesso a servizi igienico-sanitari adeguati ed equi per tutti e porre fine alla defecazione all’aperto, prestando particolare attenzione ai bisogni delle donne e delle ragazze e di coloro che si trovano in situazioni vulnerabili

6.3 Entro il 2030, migliorare la qualità dell’acqua riducendo l’inquinamento, eliminando gli scarichi e minimizzando il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi, dimezzando la percentuale di acque reflue non trattate e aumentando sostanzialmente il riciclaggio e il riutilizzo sicuro a livello globale

6.4 Entro il 2030, aumentare sostanzialmente l’efficienza nell’uso dell’acqua in tutti i settori e garantire prelievi e forniture sostenibili di acqua dolce per affrontare la scarsità idrica e ridurre sostanzialmente il numero di persone che soffrono di scarsità idrica

6.5 Entro il 2030, attuare una gestione integrata delle risorse idriche a tutti i livelli, anche attraverso la cooperazione transfrontaliera, ove opportuno

6.6 Entro il 2020, proteggere e ripristinare gli ecosistemi legati all’acqua, comprese montagne, foreste, zone umide, fiumi, falde acquifere e laghi

6.a Entro il 2030, espandere la cooperazione internazionale e il sostegno allo sviluppo di capacità ai Paesi in via di sviluppo nelle attività e nei programmi legati all’acqua e ai servizi igienico-sanitari, tra cui la raccolta dell’acqua, la desalinizzazione, l’efficienza idrica, il trattamento delle acque reflue, le tecnologie di riciclaggio e riutilizzo

6.b Sostenere e rafforzare la partecipazione delle comunità locali al miglioramento della gestione dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari

6.1.1 Proporzione della popolazione che utilizza servizi di acqua potabile gestiti in sicurezza

6.2.1 Proporzione di popolazione che utilizza servizi igienico-sanitari gestiti in modo sicuro, compresi impianti per il lavaggio delle mani con acqua e sapone

6.3.1 Percentuale di acque reflue trattate in modo sicuro

6.3.2 Percentuale di corpi idrici con buona qualità dell’acqua ambientale

6.4.1 Cambiamento dell’efficienza dell’uso dell’acqua nel tempo

6.4.2 Livello di stress idrico: prelievo di acqua dolce in percentuale delle risorse di acqua dolce disponibili

6.5.1 Grado di gestione integrata delle risorse idriche

6.5.2 Percentuale dell’area del bacino transfrontaliero con un accordo operativo per la cooperazione in materia di acqua

6.6.1 Cambiamento nel tempo dell’estensione degli ecosistemi legati all’acqua

6.a.1 Ammontare dell’aiuto pubblico allo sviluppo legato all’acqua e ai servizi igienico-sanitari che rientra in un piano di spesa coordinato dal governo

6.b.1 Proporzione di unità amministrative locali con politiche e procedure consolidate e operative per la partecipazione delle comunità locali alla gestione dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari

Energia pulita

Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.

L’energia è un elemento centrale per quasi tutte le sfide e le opportunità più importanti che il mondo si trova oggi ad affrontare. Che sia per lavoro, sicurezza, cambiamento climatico, produzione alimentare o aumento dei redditi, l’accesso all’energia è essenziale.

L’energia sostenibile è un’opportunità – trasforma la vita, l’economia e il pianeta.

Il Segretario Generale ONU Ban Ki-moon è stato iniziatore dell’iniziativa Energia Rinnovabile per Tutti (Sustainable Energy for All) per assicurare l’accesso universale ai servizi energetici moderni, migliorare l’efficienza energetica e accrescere l’uso di risorse rinnovabili.

7.1 Entro il 2030, garantire l’accesso universale a servizi energetici convenienti, affidabili e moderni

7.2 Entro il 2030, aumentare sostanzialmente la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale

7.3 Entro il 2030, raddoppiare il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica

7.a Entro il 2030, rafforzare la cooperazione internazionale per facilitare l’accesso alla ricerca e alla tecnologia sull’energia pulita, comprese le energie rinnovabili, l’efficienza energetica e la tecnologia avanzata e più pulita dei combustibili fossili, e promuovere gli investimenti nelle infrastrutture energetiche e nella tecnologia dell’energia pulita

7.b Entro il 2030, espandere le infrastrutture e aggiornare la tecnologia per fornire servizi energetici moderni e sostenibili per tutti nei Paesi in via di sviluppo, in particolare nei Paesi meno sviluppati, nei piccoli stati insulari in via di sviluppo e nei Paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare, in conformità con i rispettivi programmi di sostegno

7.1.1 Proporzione della popolazione con accesso all’elettricità

7.1.2 Proporzione della popolazione che dipende principalmente da tecnologie e combustibili puliti

7.2.1 Quota di energia rinnovabile nel consumo totale di energia finale

7.3.1 Intensità energetica misurata in termini di energia primaria e PIL

7.a.1 Flussi finanziari internazionali verso i Paesi in via di sviluppo a sostegno della ricerca e dello sviluppo di energia pulita e della produzione di energia rinnovabile, compresi i sistemi ibridi

7.b.1 Capacità installata di generazione di energia rinnovabile nei Paesi in via di sviluppo (in watt pro capite)

Lavoro dignitoso e crescita economica

Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti.

Più o meno la metà della popolazione mondiale vive ancora con l’equivalente di circa due dollari al giorno. In molti luoghi, avere un lavoro non garantisce la possibilità di sottrarsi alla povertà. Questo progresso lento e disuguale richiede di riconsiderare e riorganizzare le nostre politiche economiche e sociali tese all’eliminazione della povertà. Una prolungata mancanza di opportunità di lavoro dignitose, investimenti insufficienti e sottoconsumo portano a un’erosione del contratto sociale di base a fondamento delle società democratiche, secondo cui tutti dobbiamo contribuire al progresso. La creazione di posti di lavoro di qualità resta una delle maggiori sfide per quasi tutte le economie, ben oltre il 2015.

Una crescita economica e sostenibile richiederà alle società di creare condizioni che permettano alle persone di avere posti di lavoro di qualità, che stimolino le economie e al tempo stesso non danneggino l’ambiente. Inoltre, sono necessarie opportunità di lavoro e condizioni di lavoro dignitose per l’intera popolazione in età lavorativa.

8.1 Sostenere la crescita economica pro capite in conformità con le circostanze nazionali e, in particolare, almeno il 7% di crescita annua del prodotto interno lordo nei Paesi meno sviluppati

8.2 Raggiungere livelli più elevati di produttività economica attraverso la diversificazione, l’aggiornamento tecnologico e l’innovazione, anche concentrandosi sui settori ad alto valore aggiunto e ad alta intensità di manodopera

8.3 Promuovere politiche orientate allo sviluppo che sostengano le attività produttive, la creazione di posti di lavoro dignitosi, l’imprenditorialità, la creatività e l’innovazione e incoraggino la formalizzazione e la crescita delle micro, piccole e medie imprese, anche attraverso l’accesso ai servizi finanziari

8.4 Migliorare progressivamente, fino al 2030, l’efficienza delle risorse globali nel consumo e nella produzione e sforzarsi di dissociare la crescita economica dal degrado ambientale, in conformità con il quadro decennale dei programmi sul consumo e la produzione sostenibili, con i Paesi sviluppati in prima linea

8.5 Entro il 2030, raggiungere un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutte le donne e gli uomini, compresi i giovani e le persone con disabilità, e la parità di retribuzione per un lavoro di pari valore

8.6 Entro il 2020, ridurre sostanzialmente la percentuale di giovani che non hanno lavoro, istruzione o formazione

8.7 Adottare misure immediate ed efficaci per sradicare il lavoro forzato, porre fine alla schiavitù moderna e alla tratta di esseri umani e garantire il divieto e l’eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile, compreso il reclutamento e l’utilizzo di bambini-soldato, ed entro il 2025 porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme

8.8 Proteggere i diritti del lavoro e promuovere ambienti di lavoro sicuri e protetti per tutti i lavoratori, compresi i lavoratori migranti, in particolare le donne migranti, e quelli con un lavoro precario

8.9 Entro il 2030, ideare e attuare politiche per promuovere il turismo sostenibile che crei posti di lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali

8.10 Rafforzare la capacità delle istituzioni finanziarie nazionali di incoraggiare ed espandere l’accesso ai servizi bancari, assicurativi e finanziari per tutti

8.a Aumentare il sostegno degli aiuti al commercio per i Paesi in via di sviluppo, in particolare i Paesi meno sviluppati, anche attraverso il quadro integrato rafforzato per l’assistenza tecnica commerciale ai Paesi meno sviluppati

8.b Entro il 2020, sviluppare e rendere operativa una strategia globale per l’occupazione giovanile e attuare il Patto Globale per l’Occupazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro

8.1.1 Tasso di crescita annuo del PIL reale pro capite

8.2.1 Tasso di crescita annuo del PIL reale per occupato

8.3.1 Proporzione dell’occupazione informale nell’occupazione non agricola, per sesso

8.4.1 Impronta materiale, impronta materiale pro capite e impronta materiale per PIL

8.4.2 Consumo materiale interno, consumo materiale interno pro capite e consumo materiale interno per PIL

8.5.1 Retribuzione oraria media dei dipendenti di sesso femminile e maschile, per professione, età e persone con disabilità

8.5.2 Tasso di disoccupazione, per sesso, età e persone con disabilità

8.6.1 Proporzione di giovani (di età compresa tra 15 e 24 anni) che non frequentano corsi di istruzione, lavoro o formazione

8.7.1 Proporzione e numero di bambini di età compresa tra 5 e 17 anni impegnati nel lavoro minorile, per sesso ed età

8.8.1 Infortuni sul lavoro mortali e non mortali per 100.000 lavoratori, per sesso e status di migrante

8.8.2 Livello di rispetto nazionale dei diritti del lavoro (libertà di associazione e contrattazione collettiva) basato sulle fonti testuali dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) e sulla legislazione nazionale, per sesso e status di migrante

8.9.1 PIL diretto del turismo in percentuale del PIL totale e tasso di crescita

8.10.1 (a) Numero di filiali di banche commerciali per 100.000 adulti e (b) numero di sportelli bancomat (ATM) per 100.000 adulti

8.10.2 Proporzione di adulti (15 anni e più) con un conto presso una banca o altro istituto finanziario o presso un fornitore di servizi di mobile money

8.a.1 Impegni ed esborsi in materia di aiuti al commercio

8.b.1 Esistenza di una strategia nazionale sviluppata e resa operativa per l’occupazione giovanile, come strategia distinta o come parte di una strategia nazionale per l’occupazione

Imprese, innovazione e infrastrutture

Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile.

Gli investimenti in infrastrutture – trasporti, irrigazione, energia e tecnologie dell’informazione e della comunicazione  – sono cruciali per realizzare lo sviluppo sostenibile e per rafforzare le capacità delle comunità in molti paesi. Si riconosce ormai da tempo che la crescita della produttività e dei redditi, così come migliori risultati nella sanità e nell’istruzione, richiedono investimenti nelle infrastrutture.

Lo sviluppo industriale inclusivo e sostenibile  è la prima fonte di generazione di reddito; esso permette un aumento rapido e sostenuto del tenore di vita delle persone e fornisce soluzioni tecnologiche per un’industrializzazione che rispetti l’ambiente.

Il progresso tecnologico è alla base degli sforzi per raggiungere obiettivi legati all’ambiente, come l’aumento delle risorse e l’efficienza energetica. Senza tecnologia e innovazione, non vi sarà industrializzazione, e senza industrializzazione non vi sarà sviluppo.

9.1 Sviluppare infrastrutture di qualità, affidabili, sostenibili e resilienti, comprese le infrastrutture regionali e transfrontaliere, per sostenere lo sviluppo economico e il benessere umano, con particolare attenzione all’accesso conveniente ed equo per tutti

9.2 Promuovere un’industrializzazione inclusiva e sostenibile e, entro il 2030, aumentare significativamente la quota di occupazione e il prodotto interno lordo dell’industria, in linea con le circostanze nazionali, e raddoppiare la sua quota nei Paesi meno sviluppati

9.3 Aumentare l’accesso delle piccole imprese industriali e di altro tipo, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, ai servizi finanziari, compreso il credito a prezzi accessibili, e la loro integrazione nelle catene del valore e nei mercati

9.4 Entro il 2030, aggiornare le infrastrutture e ammodernare le industrie per renderle sostenibili, con una maggiore efficienza nell’uso delle risorse e una maggiore adozione di tecnologie e processi industriali puliti e rispettosi dell’ambiente, con tutti i Paesi che agiscano in conformità con le rispettive capacità

9.5 Potenziare la ricerca scientifica, aggiornare le capacità tecnologiche dei settori industriali in tutti i Paesi, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, incoraggiando entro il 2030 l’innovazione e aumentando sostanzialmente il numero di lavoratori di ricerca e sviluppo per 1 milione di persone e la spesa pubblica e privata per ricerca e sviluppo

9.a Facilitare lo sviluppo sostenibile e resiliente delle infrastrutture nei Paesi in via di sviluppo attraverso un maggiore sostegno finanziario, tecnologico e tecnico ai Paesi africani, ai Paesi meno sviluppati, ai Paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare e ai piccoli stati insulari in via di sviluppo

9.b Sostenere lo sviluppo tecnologico, la ricerca e l’innovazione nazionali nei Paesi in via di sviluppo, anche garantendo un contesto politico favorevole, tra l’altro, alla diversificazione industriale e all’aggiunta di valore alle materie prime

9.c Aumentare significativamente l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e impegnarsi a fornire un accesso universale e conveniente a Internet nei Paesi meno sviluppati entro il 2020

9.1.1 Proporzione della popolazione rurale che vive entro 2 km da una strada accessibile in tutte le stagioni

9.1.2 Volumi di passeggeri e merci, per modalità di trasporto

9.2.1 Valore aggiunto manifatturiero in percentuale del PIL e pro capite

9.2.2 Occupazione manifatturiera in percentuale dell’occupazione totale

9.3.1 Proporzione delle industrie di piccola scala sul valore aggiunto totale dell’industria

9.3.2 Proporzione di industrie di piccola scala con un prestito o una linea di credito

9.4.1 Emissioni di CO2 per unità di valore aggiunto

9.5.1 Spesa per ricerca e sviluppo in percentuale del PIL

9.5.2 Ricercatori (in equivalenti a tempo pieno) per milione di abitanti

9.a.1 Sostegno internazionale ufficiale totale (aiuto pubblico allo sviluppo più altri flussi ufficiali) alle infrastrutture

9.b.1 Quota del valore aggiunto dell’industria a media e alta tecnologia sul valore aggiunto totale

9.c.1 Proporzione della popolazione coperta da rete mobile, per tecnologia

Ridurre le inuguaglianze

Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni.

La comunità internazionale ha fatto progressi significativi per sottrarre le persone alla povertà.  Le nazioni più vulnerabili – i paesi meno sviluppati, i Paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare e i piccoli stati insulari in via di sviluppo – continuano a farsi strada per ridurre la povertà. Tuttavia, l’ineguaglianza persiste e rimangono grandi disparità di accesso alla sanità, all’educazione e ad altri servizi. Inoltre, mentre la disparità di reddito tra i diversi paesi sembrerebbe essersi ridotta, la disparità all’interno di un medesimo paese è aumentata.

Cresce il consenso sul fatto che la crescita economica non è sufficiente per ridurre la povertà se non si tratta di una crescita inclusiva e se non coinvolge le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile – economica, sociale e ambientale. Per ridurre la disparità, le politiche dovrebbero essere universali e prestare attenzione ai bisogni delle popolazioni svantaggiate e emarginate.

10.1 Entro il 2030, raggiungere e sostenere progressivamente la crescita del reddito del 40% più povero della popolazione a un tasso superiore alla media nazionale

10.2 Entro il 2030, responsabilizzare e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica di tutti, indipendentemente da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione, condizione economica o di altro tipo

10.3 Garantire pari opportunità e ridurre le disuguaglianze di risultato, anche eliminando leggi, politiche e pratiche discriminatorie e promuovendo leggi, politiche e azioni adeguate al riguardo

10.4 Adottare politiche, in particolare politiche fiscali, salariali e di protezione sociale, e raggiungere progressivamente una maggiore uguaglianza

10.5 Migliorare la regolamentazione e il monitoraggio dei mercati e delle istituzioni finanziarie globali e rafforzare l’attuazione di tali normative

10.6 Garantire una maggiore rappresentanza e voce per i Paesi in via di sviluppo nel processo decisionale nelle istituzioni economiche e finanziarie internazionali globali al fine di fornire istituzioni più efficaci, credibili, responsabili e legittime

10.7 Facilitare la migrazione e la mobilità delle persone ordinate, sicure, regolari e responsabili, anche attraverso l’attuazione di politiche migratorie pianificate e ben gestite

10.a Attuare il principio del trattamento speciale e differenziato per i Paesi in via di sviluppo, in particolare i Paesi meno sviluppati, in conformità con gli accordi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio

10.b Incoraggiare l’assistenza ufficiale allo sviluppo e i flussi finanziari, compresi gli investimenti diretti esteri, verso gli Stati dove il bisogno è maggiore, in particolare i Paesi meno sviluppati, i Paesi africani, i piccoli stati insulari in via di sviluppo e i Paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare, in conformità con i loro piani e programmi nazionali

10.c Entro il 2030, ridurre a meno del 3% i costi di transazione delle rimesse dei migranti ed eliminare i corridoi di rimesse con costi superiori al 5%

10.1.1 Tassi di crescita della spesa o del reddito pro capite delle famiglie tra il 40% più povero della popolazione e la popolazione totale

10.2.1 Proporzione di persone che vivono al di sotto del 50% del reddito mediano, per età, sesso e persone con disabilità

10.3.1 Proporzione della popolazione che dichiara di essersi sentita personalmente discriminata o molestata nei 12 mesi precedenti sulla base di un motivo di discriminazione vietato dal diritto internazionale sui diritti umani

10.4.1 Quota del lavoro sul PIL

10.4.2 Impatto redistributivo della politica fiscale

10.5.1 Indicatori di solidità finanziaria

10.6.1 Proporzione dei membri e diritti di voto dei Paesi in via di sviluppo nelle organizzazioni internazionali

10.7.1 Costo di assunzione sostenuto dal dipendente in percentuale del reddito annuo guadagnato nel paese di destinazione

10.7.2 Numero di Paesi con politiche migratorie che facilitano la migrazione e la mobilità ordinata, sicura, regolare e responsabile delle persone

10.7.3 Numero di persone morte o scomparse nel processo di migrazione verso una destinazione internazionale

10.7.4 Proporzione della popolazione rifugiata, per paese di origine

10.a.1 Proporzione delle linee tariffarie applicate alle importazioni dai Paesi meno sviluppati e dai Paesi in via di sviluppo con tariffa zero

10.b.1 Flussi totali di risorse per lo sviluppo, per Paesi beneficiari e donatori e tipologia di flusso (ad esempio assistenza pubblica allo sviluppo, investimenti diretti esteri e altri flussi)

10.c.1 Spese di rimessa in proporzione all’importo rimesso

Città e comunità sostenibili

Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.

Le città sono centri per nuove idee, per il commercio, la cultura, la scienza, la produttività, lo sviluppo sociale e molto altro. Nel migliore dei casi le città hanno permesso alle persone di migliorare la loro condizione sociale ed economica.

Tuttavia, persistono molte sfide per mantenere i centri urbani come luoghi di lavoro e prosperità, e che allo stesso tempo non danneggino il territorio e le risorse. Le sfide poste dall’ambiente urbano includono il traffico, la mancanza di fondi per fornire i servizi di base, la scarsità di alloggi adeguati, il degrado delle infrastrutture.

Le sfide che le città affrontano possono essere vinte in modo da permettere loro di continuare a prosperare e crescere, migliorando l’utilizzo delle risorse e riducendo l’inquinamento e la povertà. Il futuro che vogliamo include città che offrano opportunità per tutti, con accesso ai servizi di base, all’energia, all’alloggio, ai trasporti e molto altro.

11.1 Entro il 2030, garantire a tutti l’accesso ad alloggi adeguati, sicuri e convenienti e ai servizi di base e riqualificare le baraccopoli

11.2 Entro il 2030, garantire a tutti l’accesso a sistemi di trasporto sicuri, convenienti, accessibili e sostenibili, migliorando la sicurezza stradale, in particolare espandendo il trasporto pubblico, con particolare attenzione alle esigenze di coloro che si trovano in situazioni vulnerabili, donne, bambini, persone con disabilità e anziani persone

11.3 Entro il 2030, rafforzare l’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificazione e gestione partecipativa, integrata e sostenibile degli insediamenti umani in tutti i Paesi

11.4 Rafforzare gli sforzi per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo

11.5 Entro il 2030, ridurre in modo significativo il numero di morti e il numero di persone colpite e diminuire sostanzialmente le perdite economiche dirette rispetto al prodotto interno lordo globale causate dai disastri, compresi i disastri legati all’acqua, con particolare attenzione alla protezione dei poveri e delle persone vulnerabili situazioni

11.6 Entro il 2030, ridurre l’impatto ambientale pro capite negativo delle città, anche prestando particolare attenzione alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti urbani e di altro tipo

11.7 Entro il 2030, garantire l’accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per donne e bambini, anziani e persone con disabilità

11.a Sostenere collegamenti economici, sociali e ambientali positivi tra le aree urbane, periurbane e rurali rafforzando la pianificazione dello sviluppo nazionale e regionale

11.b Entro il 2020, aumentare sostanzialmente il numero di città e insediamenti umani che adottano e attuano politiche e piani integrati verso l’inclusione, l’efficienza delle risorse, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, la resilienza ai disastri, e sviluppare e implementare, in linea con il Quadro di Sendai per la riduzione del rischio di catastrofi 2015-2030, gestione olistica del rischio di catastrofi a tutti i livelli

11.c Sostenere i Paesi meno sviluppati, anche attraverso assistenza finanziaria e tecnica, nella costruzione di edifici sostenibili e resilienti utilizzando materiali locali

11.1.1 Proporzione della popolazione urbana che vive in baraccopoli, insediamenti informali o alloggi inadeguati

11.2.1 Proporzione della popolazione che ha un comodo accesso ai trasporti pubblici, per sesso, età e persone con disabilità

11.3.1 Rapporto tra tasso di consumo di suolo e tasso di crescita della popolazione

11.3.2 Proporzione di città con una struttura di partecipazione diretta della società civile alla pianificazione e gestione urbana che operano regolarmente e democraticamente

11.4.1 Spesa totale pro capite per la preservazione, protezione e conservazione di tutto il patrimonio culturale e naturale, per fonte di finanziamento (pubblico, privato), tipo di patrimonio (culturale, naturale) e livello di governo (nazionale, regionale e locale /comunale)

11.5.1 Numero di morti, persone scomparse e persone direttamente colpite attribuite a disastri per 100.000 abitanti

11.5.2 Perdite economiche dirette attribuite ai disastri in relazione al prodotto interno globale (PIL)

11.5.3 (a) Danni alle infrastrutture critiche e (b) numero di interruzioni dei servizi di base, attribuite a disastri

11.6.1 Proporzione di rifiuti solidi urbani regolarmente raccolti e con scarico finale adeguato rispetto al totale dei rifiuti solidi urbani generati, per città

11.6.2 Livelli medi annuali di particolato fine (ad esempio PM2,5 e PM10) nelle città (ponderati in base alla popolazione)

11.7.1 Quota media dell’area edificata delle città che è spazio aperto ad uso pubblico per tutti, per sesso, età e persone con disabilità

11.7.2 Proporzione di persone vittime di molestie fisiche o sessuali, per sesso, età, stato di disabilità e luogo in cui si sono verificate, negli ultimi 12 mesi

11.a. 1 Numero di Paesi che dispongono di politiche urbane nazionali o piani di sviluppo regionale che (a) rispondono alle dinamiche demografiche; (b) garantire uno sviluppo territoriale equilibrato; e (c) aumentare lo spazio fiscale locale

11.b.1 Numero di Paesi che adottano e implementano strategie nazionali di riduzione del rischio di catastrofi in linea con il Quadro di Sendai per la riduzione del rischio di catastrofi 2015-2030

11.b.2 Proporzione di governi locali che adottano e implementano strategie locali di riduzione del rischio di catastrofi in linea con le strategie nazionali di riduzione del rischio di catastrofi

Consumo e produzione responsabili

Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.

Per consumo e produzione sostenibili si intende la promozione dell’efficienza delle risorse e dell’energia, di infrastrutture sostenibili, così come la garanzia dell’accesso ai servizi di base, a lavori dignitosi e rispettosi dell’ambiente e a una migliore qualità di vita per tutti. La sua attuazione contribuisce alla realizzazione dei piani di sviluppo complessivi, alla riduzione dei futuri costi economici, ambientali e sociali, al miglioramenti della competitività economica e alla riduzione della povertà.

Il consumo e la produzione sostenibile puntano a “fare di più e meglio con meno”, aumentando i benefici in termini di benessere tratti dalle attività economiche, attraverso la riduzione dell’impiego di risorse, del degrado e dell’inquinamento nell’intero ciclo produttivo, migliorando così la qualità della vita. Ciò coinvolge stakeholder differenti, tra cui imprese, consumatori, decisori politici, ricercatori, scienziati, rivenditori, mezzi di comunicazione e agenzie di cooperazione allo sviluppo. È necessario per questo un approccio sistematico e cooperativo tra soggetti attivi nelle filiere, dal produttore fino al consumatore. Ciò richiede inoltre di coinvolgere i consumatori in iniziative di sensibilizzazione al consumo e a stili di vita sostenibili, offrendo loro adeguate informazioni su standard ed etichette, e coinvolgendoli, tra le altre cose, nell’approvvigionamento pubblico sostenibile.

12.1 Attuare il quadro decennale di programmi sui modelli di consumo e produzione sostenibili, facendo sì che tutti i Paesi agiscano, con i Paesi sviluppati a capofila, tenendo conto dello sviluppo e delle capacità dei Paesi in via di sviluppo

12.2 Entro il 2030, raggiungere la gestione sostenibile e l’uso efficiente delle risorse naturali

12.3 Entro il 2030, dimezzare lo spreco alimentare globale pro capite a livello di vendita al dettaglio e di consumo e ridurre le perdite alimentari lungo le catene di produzione e di approvvigionamento, comprese le perdite post-raccolto

12.4 Entro il 2020, raggiungere una gestione ecologicamente corretta delle sostanze chimiche e di tutti i rifiuti durante tutto il loro ciclo di vita, in conformità con i quadri internazionali concordati, e ridurre significativamente il loro rilascio nell’aria, nell’acqua e nel suolo al fine di ridurre al minimo il loro impatto negativo sulla salute umana e sull’ambiente

12.5 Entro il 2030, ridurre sostanzialmente la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo

12.6 Incoraggiare le aziende, in particolare quelle grandi e transnazionali, ad adottare pratiche sostenibili e a integrare le informazioni sulla sostenibilità nel loro ciclo di rendicontazione

12.7 Promuovere pratiche di appalti pubblici che siano sostenibili, in conformità con le politiche e le priorità nazionali

12.8 Entro il 2030, garantire che le persone in tutto il mondo abbiano informazioni e consapevolezza rilevanti per lo sviluppo sostenibile e stili di vita in armonia con la natura

12.a Sostenere i Paesi in via di sviluppo affinché rafforzino la loro capacità scientifica e tecnologica per muoversi verso modelli di consumo e produzione più sostenibili

12.b Sviluppare e implementare strumenti per monitorare gli impatti dello sviluppo sostenibile per il turismo sostenibile che crei posti di lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali

12.c Razionalizzare i sussidi inefficienti ai combustibili fossili che incoraggiano gli sprechi eliminando le distorsioni del mercato, in conformità con le circostanze nazionali, anche ristrutturando la tassazione ed eliminando gradualmente quei sussidi dannosi, ove esistenti, per riflettere il loro impatto ambientale, tenendo pienamente conto delle bisogni e condizioni specifici dei Paesi in via di sviluppo e minimizzando i possibili impatti negativi sul loro sviluppo in modo da proteggere i poveri e le comunità colpite

12.1.1 Numero di Paesi che sviluppano, adottano o implementano strumenti politici volti a sostenere il passaggio al consumo e alla produzione sostenibili

12.2.1 Impronta materiale, impronta materiale pro capite e impronta materiale per PIL

12.2.2 Consumo materiale interno, consumo materiale interno pro capite e consumo materiale interno in termini di PIL

12.3.1 (a) indice di perdita alimentare e (b) indice di spreco alimentare

12.4.1 Numero di parti di accordi ambientali multilaterali internazionali sui rifiuti pericolosi e altre sostanze chimiche che rispettano i propri impegni e obblighi nella trasmissione di informazioni come richiesto da ciascun accordo pertinente

12.4.2 (a) Rifiuti pericolosi generati pro capite; e (b) percentuale di rifiuti pericolosi trattati, per tipo di trattamento

12.5.1 Tasso di riciclo nazionale, tonnellate di materiale riciclato

12.6.1 Numero di aziende che pubblicano bilanci di sostenibilità

12.7.1 Numero di Paesi che attuano politiche e piani d’azione sostenibili in materia di appalti pubblici

12.8.1 Misura in cui (i) l’educazione alla cittadinanza globale e (ii) l’educazione allo sviluppo sostenibile (compresa l’educazione al cambiamento climatico) sono integrate in (a) politiche educative nazionali; (b) programmi di studio; (c) formazione degli insegnanti; e (d) valutazione degli studenti

12.a.1 Capacità installata di generazione di energia rinnovabile nei Paesi in via di sviluppo (in watt pro capite)

12.b.1 Implementazione di strumenti contabili standard per monitorare gli aspetti economici e ambientali della sostenibilità turistica

12.c.1 Ammontare dei sussidi ai combustibili fossili (produzione e consumo) per unità di PIL

Lotta contro il cambiamento climatico

Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico.

Il cambiamento climatico interessa i paesi di tutti i continenti. Esso sta sconvolgendo le economie nazionali, con costi alti per persone, comunità e paesi oggi, e che saranno ancora più gravi un domani.

Le persone stanno sperimentando gli impatti significativi del cambiamento climatico, quali ad esempio il mutamento delle condizioni meteorologiche, l’innalzamento del livello del mare e altri fenomeni meteorologici ancora più estremi. Le emissioni di gas a effetto serra, derivanti dalle attività umane, sono la forza trainante del cambiamento climatico e continuano ad aumentare. Attualmente sono al loro livello più alto nella storia. Se non si prendono provvedimenti, si prevede che la temperatura media della superficie terrestre aumenterà nel corso del XXI secolo e probabilmente aumenterà di 3°C in questo secolo – alcune aree del pianeta sono destinate a un riscaldamento climatico ancora maggiore. Le persone più povere e vulnerabili sono le più esposte.

Attualmente ci sono soluzioni accessibili e flessibili per permettere ai paesi di diventare economie più pulite e resistenti. Il ritmo del cambiamento sta accelerando dato che sempre più persone utilizzano energie rinnovabili e mettono in pratica tutta una serie di misure che riducono le emissioni e aumentano gli sforzi di adattamento.
Tuttavia il cambiamento climatico è una sfida globale che non rispetta i confini nazionali. Le emissioni sono ovunque e riguardano tutti. È una questione che richiede soluzioni coordinate a livello internazionale e cooperazione al fine di aiutare i Paesi in via di sviluppo a muoversi verso un’economia a bassa emissione di carbonio. Per far fronte ai cambiamenti climatici, i paesi hanno firmato nel mese di aprile un accordo mondiale sul cambiamento climatico (Accordo di Parigi sul Clima).

13.1 Rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali in tutti i Paesi

13.2 Integrare le misure relative al cambiamento climatico nelle politiche, strategie e pianificazioni nazionali

13.3 Migliorare l’educazione, la sensibilizzazione e la capacità umana e istituzionale sulla mitigazione dei cambiamenti climatici, l’adattamento, la riduzione dell’impatto e l’allarme rapido

13.a Attuare l’impegno assunto dai Paesi sviluppati firmatari della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici con l’obiettivo di mobilitare congiuntamente 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 da tutte le fonti per rispondere ai bisogni dei Paesi in via di sviluppo nel contesto di azioni di mitigazione significative e trasparenza sull’attuazione e rendere pienamente operativo il Fondo verde per il clima attraverso la sua capitalizzazione nel più breve tempo possibile

13.b Promuovere meccanismi per aumentare la capacità di pianificazione e gestione efficaci legate al cambiamento climatico nei Paesi meno sviluppati e nei piccoli stati insulari in via di sviluppo, concentrandosi anche sulle donne, sui giovani e sulle comunità locali ed emarginate

13.1.1 Numero di morti, persone scomparse e persone direttamente colpite attribuite a disastri per 100.000 abitanti

13.1.2 Numero di Paesi che adottano e implementano strategie nazionali di riduzione del rischio di catastrofi in linea con il Quadro di Sendai per la riduzione del rischio di catastrofi 2015-2030

13.1.3 Proporzione di governi locali che adottano e implementano strategie locali di riduzione del rischio di catastrofi in linea con le strategie nazionali di riduzione del rischio di catastrofi

13.2.1 Numero di Paesi con contributi determinati a livello nazionale, strategie a lungo termine, piani nazionali di adattamento e comunicazioni sull’adattamento, come riferito al segretariato della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici

13.2.2 Emissioni totali di gas serra all’anno

13.3.1 Misura in cui (i) l’educazione alla cittadinanza globale e (ii) l’educazione allo sviluppo sostenibile sono integrate in (a) politiche educative nazionali; (b) programmi di studio; (c) formazione degli insegnanti; e (d) valutazione degli studenti

13.a.1 Importi forniti e mobilitati in dollari statunitensi all’anno in relazione al mantenimento dell’obiettivo di mobilitazione collettiva esistente dell’impegno di 100 miliardi di dollari fino al 2025

13.b.1 Numero di Paesi meno sviluppati e piccoli Stati insulari in via di sviluppo con contributi determinati a livello nazionale, strategie a lungo termine, piani di adattamento nazionali e comunicazioni sull’adattamento, come riferito al segretariato della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici

La vita sott'acqua

Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.

Gli oceani del mondo – la loro temperatura, la loro composizione chimica, le loro correnti e la loro vita – influenzano i sistemi globali che rendono la Terra un luogo vivibile per il genere umano.

L’acqua piovana, l’acqua che beviamo, il meteo, il clima, le nostre coste, molto del nostro cibo e persino l’ossigeno presente nell’aria che respiriamo sono elementi in definitiva forniti e regolati dal mare. Nel corso della storia, gli oceani e i mari sono stati e continuano ad essere canali vitali per il commercio ed il trasporto.
Un’attenta gestione di questa fondamentale risorsa globale è alla base di un futuro sostenibile.

14.1 Entro il 2025, prevenire e ridurre significativamente l’inquinamento marino di ogni tipo, in particolare quello derivante dalle attività terrestri, compresi i detriti marini e l’inquinamento da nutrienti

14.2 Entro il 2020, gestire e proteggere in modo sostenibile gli ecosistemi marini e costieri per evitare impatti negativi significativi, anche rafforzando la loro resilienza, e agire per il loro ripristino al fine di ottenere oceani sani e produttivi

14.3 Ridurre al minimo e affrontare gli impatti dell’acidificazione degli oceani, anche attraverso una maggiore cooperazione scientifica a tutti i livelli

14.4 Entro il 2020, regolamentare efficacemente la pesca e porre fine alla pesca eccessiva, alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata e alle pratiche di pesca distruttive e attuare piani di gestione basati sulla scienza, al fine di ripristinare gli stock ittici nel più breve tempo possibile, almeno a livelli in grado di produrre la massima sostenibilità resa determinata dalle loro caratteristiche biologiche

14.5 Entro il 2020, conservare almeno il 10% delle aree costiere e marine, in linea con il diritto nazionale e internazionale e sulla base delle migliori informazioni scientifiche disponibili

14.6 Entro il 2020, vietare alcune forme di sussidi alla pesca che contribuiscono alla sovraccapacità e alla pesca eccessiva, eliminare i sussidi che contribuiscono alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata e astenersi dall’introdurre nuovi sussidi di questo tipo, riconoscendo che un trattamento speciale e differenziato adeguato ed efficace per i Paesi in via di sviluppo e quelli meno sviluppati I Paesi dovrebbero essere parte integrante dei negoziati sui sussidi alla pesca dell’Organizzazione Mondiale del Commercio

14.7 Entro il 2030, aumentare i benefici economici derivanti dall’uso sostenibile delle risorse marine ai piccoli Stati insulari in via di sviluppo e ai Paesi meno sviluppati, anche attraverso la gestione sostenibile della pesca, dell’acquacoltura e del turismo

14.a Aumentare la conoscenza scientifica, sviluppare la capacità di ricerca e trasferire la tecnologia marina, tenendo conto dei criteri e delle linee guida della Commissione oceanografica intergovernativa sul trasferimento di tecnologia marina, al fine di migliorare la salute degli oceani e potenziare il contributo della biodiversità marina allo sviluppo di Paesi in via di sviluppo, in particolare i piccoli Stati insulari in via di sviluppo e i Paesi meno sviluppati

14.b Fornire accesso ai piccoli pescatori artigianali alle risorse e ai mercati marini

14.c Migliorare la conservazione e l’uso sostenibile degli oceani e delle loro risorse attuando il diritto internazionale come riflesso nella Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, che fornisce il quadro giuridico per la conservazione e l’uso sostenibile degli oceani e delle loro risorse, come ricordato nel paragrafo 158 di “Il futuro che vogliamo”

14.1.1 (a) Indice di eutrofizzazione costiera; e (b) densità dei detriti di plastica

14.2.1 Numero di Paesi che utilizzano approcci basati sugli ecosistemi per la gestione delle aree marine

14.3.1 Acidità marina media (pH) misurata presso una serie concordata di stazioni di campionamento rappresentative

14.4.1 Proporzione degli stock ittici entro livelli biologicamente sostenibili

14.5.1 Copertura delle aree protette in relazione alle aree marine

14.6.1 Grado di attuazione degli strumenti internazionali volti a combattere la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata

14.7.1 Pesca sostenibile come percentuale del PIL nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo, nei Paesi meno sviluppati e in tutti i Paesi

14.a.1 Proporzione del budget totale per la ricerca destinata alla ricerca nel campo della tecnologia marina

14.b.1 Grado di applicazione di un quadro giuridico/normativo/politico/istituzionale che riconosca e protegga i diritti di accesso per la pesca su piccola scala

14.c.1 Numero di Paesi che stanno facendo progressi nel ratificare, accettare e attuare attraverso quadri giuridici, politici e istituzionali, strumenti relativi agli oceani che attuano il diritto internazionale, come riflesso nella Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, per la conservazione e l’uso sostenibile degli oceani e delle loro risorse

La vita sulla terra

Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre.

Le foreste coprono il 30% della superficie terrestre e, oltre a offrire cibo sicuro e riparo, esse sono essenziali per il contrasto al cambiamento climatico, e la protezione della biodiversità e delle dimore delle popolazioni indigene. Tredici milioni di ettari di foreste vanno perse ogni anno, mentre il persistente deterioramento dei terreni ha portato alla desertificazione di 3,6 miliardi di ettari.

La deforestazione e la desertificazione – causate dalle attività dell’uomo e dal cambiamento climatico – pongono sfide considerevoli in termini di sviluppo sostenibile, e hanno condizionato le vite e i mezzi di sostentamento di milioni di persone che lottano contro la povertà. Si stanno compiendo molti sforzi per gestire le foreste e combattere la desertificazione.

15.1 Entro il 2020, garantire la conservazione, il ripristino e l’uso sostenibile degli ecosistemi di acqua dolce terrestri e interni e dei loro servizi, in particolare foreste, zone umide, montagne e zone aride, in linea con gli obblighi previsti dagli accordi internazionali

15.2 Entro il 2020, promuovere l’attuazione della gestione sostenibile di tutti i tipi di foreste, arrestare la deforestazione, ripristinare le foreste degradate e aumentare sostanzialmente l’imboschimento e il rimboschimento a livello globale

15.3 Entro il 2030, combattere la desertificazione, ripristinare i terreni e il suolo degradati, compresi i terreni colpiti dalla desertificazione, dalla siccità e dalle inondazioni, e impegnarsi per raggiungere un mondo neutrale dal degrado del territorio

15.4 Entro il 2030, garantire la conservazione degli ecosistemi montani, compresa la loro biodiversità, al fine di migliorare la loro capacità di fornire benefici essenziali per lo sviluppo sostenibile

15.5 Adottare azioni urgenti e significative per ridurre il degrado degli habitat naturali, arrestare la perdita di biodiversità e, entro il 2020, proteggere e prevenire l’estinzione delle specie minacciate

15.6 Promuovere una condivisione giusta ed equa dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche e promuovere un accesso adeguato a tali risorse, come concordato a livello internazionale

15.7 Adottare misure urgenti per porre fine al bracconaggio e al traffico di specie protette di flora e fauna e affrontare sia la domanda che l’offerta di prodotti illegali di fauna selvatica

15.8 Entro il 2020, introdurre misure per prevenire l’introduzione e ridurre significativamente l’impatto delle specie esotiche invasive sugli ecosistemi terrestri e acquatici e controllare o sradicare le specie prioritarie

15.9 Entro il 2020, integrare i valori degli ecosistemi e della biodiversità nella pianificazione nazionale e locale, nei processi di sviluppo, nelle strategie e nei conti di riduzione della povertà

15.a Mobilitare e aumentare significativamente le risorse finanziarie da tutte le fonti per conservare e utilizzare in modo sostenibile la biodiversità e gli ecosistemi

15.b Mobilitare risorse significative da tutte le fonti e a tutti i livelli per finanziare la gestione sostenibile delle foreste e fornire incentivi adeguati ai Paesi in via di sviluppo per portare avanti tale gestione, anche per la conservazione e la riforestazione

15.c Rafforzare il sostegno globale agli sforzi volti a combattere il bracconaggio e il traffico di specie protette, anche aumentando la capacità delle comunità locali di perseguire opportunità di sostentamento sostenibili

15.1.1 Superficie forestale in proporzione alla superficie totale

15.1.2 Proporzione di siti importanti per la biodiversità terrestre e di acqua dolce coperti da aree protette, per tipo di ecosistema

15.2.1 Progressi verso la gestione sostenibile delle foreste

15.3.1 Proporzione di terreno degradato rispetto alla superficie totale

15.4.1 Copertura da parte di aree protette di siti importanti per la biodiversità montana

15.4.2 Indice della copertura verde montana

15.5.1 Indice della Lista Rossa

15.5.2 Indice della Lista Rossa

15.6.1 Numero di Paesi che hanno adottato quadri legislativi, amministrativi e politici per garantire una condivisione giusta ed equa dei benefici

15.7.1 Percentuale di fauna selvatica scambiata che è stata cacciata in frodo o trafficata illecitamente

15.8.1 Proporzione di Paesi che adottano la legislazione nazionale pertinente e finanziano adeguatamente la prevenzione o il controllo delle specie esotiche invasive

15.9.1 (a) Numero di Paesi che hanno stabilito obiettivi nazionali in conformità o simili all’Aichi Biodiversity Target 2 del Piano strategico per la biodiversità 2011-2020 nella loro strategia nazionale sulla biodiversità e nei piani d’azione e i progressi riportati verso questi obiettivi; e (b) integrazione della biodiversità nei sistemi di contabilità e rendicontazione nazionale, intesa come attuazione del Sistema di Contabilità Economico-Ambientale

15.a.1 (a) Assistenza ufficiale allo sviluppo per la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità; e (b) entrate generate e finanziamenti mobilitati da strumenti economici rilevanti per la biodiversità

15.b.1 (a) Assistenza ufficiale allo sviluppo per la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità; e (b) entrate generate e finanziamenti mobilitati da strumenti economici rilevanti per la biodiversità

15.c.1 Percentuale di fauna selvatica commerciata che è stata cacciata o trafficata illecitamente

Pace, giustizia e istituzioni solide

Pace, giustizia e istituzioni forti.

L’obiettivo numero 16 degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile è dedicato alla promozione di società pacifiche ed inclusive ai fini dello sviluppo sostenibile, e si propone inoltre di fornire l’accesso universale alla giustizia, e a costruire istituzioni responsabili ed efficaci a tutti i livelli.

16.1 Ridurre significativamente tutte le forme di violenza e i relativi tassi di mortalità ovunque

16.2 Porre fine agli abusi, allo sfruttamento, alla tratta e a tutte le forme di violenza e tortura contro i bambini

16.3 Promuovere lo stato di diritto a livello nazionale e internazionale e garantire parità di accesso alla giustizia per tutti

16.4 Entro il 2030, ridurre in modo significativo i flussi finanziari e di armi illeciti, rafforzare il recupero e la restituzione dei beni rubati e combattere tutte le forme di criminalità organizzata

16.5 Ridurre sostanzialmente la corruzione e le concussioni in tutte le loro forme

16.6 Sviluppare istituzioni efficaci, responsabili e trasparenti a tutti i livelli

16.7 Garantire un processo decisionale reattivo, inclusivo, partecipativo e rappresentativo a tutti i livelli

16.8 Ampliare e rafforzare la partecipazione dei Paesi in via di sviluppo alle istituzioni di governance globale

16.9 Entro il 2030, fornire un’identità legale a tutti, inclusa la registrazione delle nascite

16.10 Garantire l’accesso del pubblico alle informazioni e proteggere le libertà fondamentali, in conformità con la legislazione nazionale e gli accordi internazionali

16.a Rafforzare le istituzioni nazionali competenti, anche attraverso la cooperazione internazionale, per sviluppare capacità a tutti i livelli, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, per prevenire la violenza e combattere il terrorismo e la criminalità

16.b Promuovere e applicare leggi e politiche non discriminatorie per lo sviluppo sostenibile

16.1.1 Numero di vittime di omicidio volontario ogni 100.000 abitanti, per sesso ed età

16.1.2 Morti legate ai conflitti ogni 100.000 abitanti, per sesso, età e causa

16.1.3 Proporzione di popolazione sottoposta a violenza fisica, psicologica o sessuale negli ultimi 12 mesi

16.1.4 Proporzione della popolazione che si sente sicura camminando da sola nell’area in cui vive dopo il tramonto

16.2.1 Proporzione di bambini di età compresa tra 1 e 17 anni che hanno subito punizioni fisiche e/o aggressioni psicologiche da parte di coloro che si prendono cura di loro nell’ultimo mese

16.2.2 Numero di vittime della tratta di esseri umani ogni 100.000 abitanti, per sesso, età e forma di sfruttamento

16.2.3 Proporzione di giovani donne e uomini di età compresa tra 18 e 29 anni che hanno subito violenza sessuale entro i 18 anni

16.3.1 Proporzione di vittime di violenza che negli ultimi 12 mesi hanno denunciato la propria vittimizzazione alle autorità competenti o ad altri meccanismi di risoluzione dei conflitti ufficialmente riconosciuti

16.3.2 Detenuti non condannati in proporzione alla popolazione carceraria complessiva

16.3.3 Proporzione della popolazione che ha vissuto una controversia negli ultimi due anni e che ha avuto accesso a un meccanismo di risoluzione delle controversie formale o informale, per tipo di meccanismo

16.4.1 Valore totale dei flussi finanziari illeciti in entrata e in uscita (in dollari attuali degli Stati Uniti)

16.4.2 Percentuale di armi leggere e di piccolo calibro sequestrate registrate e rintracciate, in conformità con gli standard e gli strumenti giuridici internazionali

16.5.1 Proporzione di persone che hanno avuto almeno un contatto con un pubblico ufficiale e che hanno pagato una tangente a un pubblico ufficiale, o hanno ricevuto una richiesta di tangente da parte di tali pubblici ufficiali, nel corso dei 12 mesi precedenti

16.5.2 Proporzione di imprese che hanno avuto almeno un contatto con un pubblico ufficiale e che hanno pagato una tangente a un pubblico ufficiale, o che hanno ricevuto una richiesta di tangente da parte di tali pubblici ufficiali nei 12 mesi precedenti

16.6.1 Spese pubbliche primarie in percentuale del bilancio originale approvato, per settore (o per codici di bilancio o simili)

16.6.2 Proporzione della popolazione soddisfatta dell’ultima esperienza di servizi pubblici

16.7.1 Proporzione delle posizioni nelle istituzioni nazionali e locali, tra cui (a) le legislature; (b) il servizio pubblico; e (c) il sistema giudiziario, rispetto alle distribuzioni nazionali, per sesso, età, persone con disabilità e gruppi di popolazione

16.7.2 Proporzione di popolazione che ritiene che il processo decisionale sia inclusivo e reattivo, per sesso, età, disabilità e gruppo di popolazione

16.8.1 Proporzione di membri e diritti di voto dei Paesi in via di sviluppo nelle organizzazioni internazionali

16.9.1 Proporzione di bambini sotto i 5 anni la cui nascita è stata registrata presso un’autorità civile, per età

16.10.1 Numero di casi accertati di omicidio, rapimento, sparizione forzata, detenzione arbitraria e tortura di giornalisti, personale dei media associato, sindacalisti e difensori dei diritti umani negli ultimi 12 mesi

16.10.2 Numero di Paesi che adottano e implementano garanzie costituzionali, statutarie e/o politiche per l’accesso pubblico alle informazioni

16.a.1 Esistenza di istituzioni nazionali indipendenti per i diritti umani nel rispetto dei Principi di Parigi

16.b.1 Percentuale di popolazione che ha riferito di essersi sentita personalmente discriminata o molestata nei 12 mesi precedenti sulla base di un motivo di discriminazione vietato dal diritto internazionale sui diritti umani

Partnerships per gli obiettivi

Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.

Per avere successo, l’agenda per lo sviluppo sostenibile richiede partenariati tra governi, settore privato e società civile. Queste collaborazioni inclusive, costruite su principi e valori, su una visione comune e su obiettivi condivisi, che mettano al centro le persone e il pianeta, sono necessarie a livello globale, regionale, nazionale e locale.
È necessaria un’azione urgente per mobilitare, reindirizzare e liberare il potere trasformativo di migliaia di miliardi di dollari di risorse private per realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

Investimenti a lungo termine, ivi compresi gli investimenti diretti esteri, sono necessari nei settori chiave, soprattutto nei Paesi di sviluppo. Tali settori comprendono l’energia sostenibile, le infrastrutture e i trasporti, così come le tecnologie di informazione e comunicazione.

Il settore pubblico avrà bisogno di stabilire una direzione chiara. I sistemi di revisione e di monitoraggio, i regolamenti e le strutture di incentivi che permettono tali investimenti devono essere riorganizzati al fine di attrarre gli investimenti e rafforzare lo sviluppo sostenibile. I meccanismi nazionali di controllo come le istituzioni supreme di revisione e le funzioni di supervisione delle legislature dovrebbero essere rafforzate.

Finanza

17.1 Rafforzare la mobilitazione delle risorse nazionali, anche attraverso il sostegno internazionale ai Paesi in via di sviluppo, per migliorare la capacità nazionale di riscossione delle imposte e di altre entrate

17.2 I Paesi sviluppati devono attuare pienamente i loro impegni di aiuto pubblico allo sviluppo, compreso l’impegno di molti Paesi sviluppati a raggiungere l’obiettivo dello 0,7% del reddito nazionale lordo per l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS/RNL) ai Paesi in via di sviluppo e dallo 0,15 allo 0,20% APS/RNL ai Paesi meno sviluppati; I fornitori di APS sono incoraggiati a prendere in considerazione la possibilità di fissare un obiettivo per fornire almeno lo 0,20% dell’APS/RNL ai Paesi meno sviluppati

17.3 Mobilitare risorse finanziarie aggiuntive per i Paesi in via di sviluppo da molteplici fonti

17.4 Assistere i Paesi in via di sviluppo nel raggiungimento della sostenibilità del debito a lungo termine attraverso politiche coordinate volte a favorire il finanziamento del debito, la riduzione del debito e la ristrutturazione del debito, a seconda dei casi, e affrontare il debito estero dei Paesi poveri altamente indebitati per ridurre l’emergenza debitoria

17.5 Adottare e implementare regimi di promozione degli investimenti per i Paesi meno sviluppati

Tecnologia

17.6 Rafforzare la cooperazione regionale e internazionale Nord-Sud, Sud-Sud e triangolare e l’accesso alla scienza, alla tecnologia e all’innovazione e migliorare la condivisione delle conoscenze a termini concordati di comune accordo, anche attraverso un migliore coordinamento tra i meccanismi esistenti, in particolare a livello delle Nazioni Unite, e attraverso un meccanismo di facilitazione tecnologica globale

17.7 Promuovere lo sviluppo, il trasferimento, la propagazione e la diffusione di tecnologie rispettose dell’ambiente nei Paesi in via di sviluppo a condizioni favorevoli, comprese condizioni agevolate e preferenziali, come concordato di comune accordo

17.8 Rendere pienamente operativa la banca tecnologica e il meccanismo di rafforzamento delle capacità in materia di scienza, tecnologia e innovazione per i Paesi meno sviluppati entro il 2017 e migliorare l’uso delle tecnologie abilitanti, in particolare delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione

Rafforzamento delle capacità

17.9 Rafforzare il sostegno internazionale per l’attuazione di un rafforzamento delle capacità efficace e mirato nei Paesi in via di sviluppo per sostenere i piani nazionali per l’attuazione di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile, anche attraverso la cooperazione Nord-Sud, Sud-Sud e triangolare

Commercio

17.10 Promuovere un sistema commerciale multilaterale universale, basato su regole, aperto, non discriminatorio ed equo nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio, anche attraverso la conclusione dei negoziati nell’ambito della sua agenda di sviluppo di Doha

17.11 Aumentare significativamente le esportazioni dei Paesi in via di sviluppo, in particolare con l’obiettivo di raddoppiare la quota dei Paesi meno sviluppati delle esportazioni globali entro il 2020

17.12 Realizzare un’attuazione tempestiva dell’accesso al mercato esente da dazi e quote su base duratura per tutti i Paesi meno sviluppati, in linea con le decisioni dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, anche garantendo che le regole di origine preferenziale applicabili alle importazioni dai Paesi meno sviluppati siano trasparenti e semplici e contribuire a facilitare l’accesso al mercato

Problemi sistemici

– Politica e coerenza istituzionale

17.13 Rafforzare la stabilità macroeconomica globale, anche attraverso il coordinamento e la coerenza delle politiche

17.14 Migliorare la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile

17.15 Rispettare lo spazio politico e la leadership di ciascun paese per stabilire e attuare politiche per l’eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile

– Partenariati multilaterali

17.16 Rafforzare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile, integrato da partenariati multi-stakeholder che mobilitano e condividono conoscenze, competenze, tecnologie e risorse finanziarie, per sostenere il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile in tutti i Paesi, in particolare nei Paesi in via di sviluppo

17.17 Incoraggiare e promuovere partenariati pubblici, pubblico-privati e della società civile efficaci, basandosi sull’esperienza e sulle strategie di assegnazione delle risorse dei partenariati

– Dati, monitoraggio e responsabilità

17.18 Entro il 2020, rafforzare il sostegno allo sviluppo delle capacità dei Paesi in via di sviluppo, compresi i Paesi meno sviluppati e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo, per aumentare in modo significativo la disponibilità di dati di alta qualità, tempestivi e affidabili, disaggregati per reddito, genere, età, razza, etnia, status migratorio, disabilità, posizione geografica e altre caratteristiche rilevanti nei contesti nazionali

17.19 Entro il 2030, basarsi sulle iniziative esistenti per sviluppare misurazioni dei progressi sullo sviluppo sostenibile che integrino il prodotto interno lordo e sostengano il rafforzamento delle capacità statistiche nei Paesi in via di sviluppo

Finanza

17.1.1 Entrate pubbliche totali in percentuale del PIL

17.1.2 Proporzione del bilancio interno finanziata dalle imposte nazionali

17.2.1 Aiuto pubblico netto allo sviluppo, totale e ai Paesi meno sviluppati, in percentuale del reddito nazionale lordo (RNL) dei donatori del Comitato di assistenza allo sviluppo dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE)

17.3.1 Risorse finanziarie aggiuntive mobilitate per i Paesi in via di sviluppo da molteplici fonti

17.3.2 Volume delle rimesse (in dollari statunitensi) in percentuale del PIL totale

17.4.1 Servizio del debito in percentuale delle esportazioni di beni e servizi

17.5.1 Numero di Paesi che adottano e implementano regimi di promozione degli investimenti per i Paesi meno sviluppati

Tecnologia

17.6.1 Abbonamenti a banda larga fissa per Internet ogni 100 abitanti, per velocità

17.7.1 Importo totale del finanziamento approvato per i Paesi in via di sviluppo per promuovere lo sviluppo, il trasferimento, la diffusione e la diffusione di tecnologie rispettose dell’ambiente

17.8.1 Proporzione di individui che utilizzano Internet

Rafforzamento delle capacità

17.9.1 Valore in dollari dell’assistenza finanziaria e tecnica (anche attraverso la cooperazione Nord-Sud, Sud-Sud e triangolare) impegnata nei Paesi in via di sviluppo

Commercio

17.10.1 Media tariffaria ponderata a livello mondiale

17.11.1 Quota delle esportazioni globali dei Paesi in via di sviluppo e dei Paesi meno sviluppati

17.12.1 Tariffe medie ponderate affrontate dai Paesi in via di sviluppo, dai Paesi meno sviluppati e dai piccoli Stati insulari in via di sviluppo

Problemi sistemici

– Politica e coerenza istituzionale

17.13.1 Quadro Macroeconomico

17.14.1 Numero di Paesi con meccanismi in atto per migliorare la coerenza delle politiche di sviluppo sostenibile

17.15.1 Grado di utilizzo dei quadri di risultati nazionali e degli strumenti di pianificazione da parte dei fornitori di cooperazione allo sviluppo

– Partenariati multilaterali

17.16.1 Numero di Paesi che segnalano progressi nei quadri di monitoraggio dell’efficacia dello sviluppo multi-stakeholder che supportano il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile

17.17.1 Importo in dollari statunitensi impegnato in partenariati pubblico-privato per le infrastrutture

– Dati, monitoraggio e responsabilità

17.18.1 Indicatore di capacità statistica per il monitoraggio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

17.18.2 Numero di Paesi che dispongono di una legislazione statistica nazionale conforme ai Principi Fondamentali della Statistica Ufficiale

17.18.3 Numero di Paesi con un piano statistico nazionale interamente finanziato e in fase di attuazione, per fonte di finanziamento

17.19.1 Valore in dollari di tutte le risorse messe a disposizione per rafforzare la capacità statistica nei Paesi in via di sviluppo

17.19.2 Proporzione di Paesi che (a) hanno condotto almeno un censimento della popolazione e delle abitazioni negli ultimi 10 anni; e (b) hanno raggiunto il 100% di registrazione delle nascite e l’80% di registrazione delle morti

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